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2 MARZO 2025 | SENTIERO DEL PELLEGRINO

(Varigotti - Noli)

Da Varigotti a Noli e la Grotta dei Briganti, questo è il sentiero del Pellegrino. A picco sul mare immersi nella macchia mediterranea.

Si tratta di un percorso che si snoda per circa 4,5 km e il cui nome probabilmente è dovuto al fatto che si incontrano tre antiche chiese, oggi sconsacrate, un tempo meta di pellegrinaggi.

E’ un escursione adatta anche ai bambini (purchè siano allenati e abituati a camminare) che di sicuro apprezzeranno la Grotta dei Falsari.

Il sentiero parte da Varigotti. Qui si stacca una scalinata sulla sinistra, ed è segnalato da un cartello informativo. Si prende quota rapidamente, ma non fatevi scoraggiare : la vista di cui si può godere dopo poche centinaia di metri vi ripagherà dello sforzo. Alcuni punti panoramici a picco sul mare tra cui la baia dei Saraceni. Si entra nella boscaglia e in poco tempo si arriva alla grotta dei Falsari. Ancora scorsci sul mare e poi si arriva a Noli. Non volendo ritornare per il percorso fatto, si può aspettare il bus che porta a Varigotti (ogni 15 minuti).

Per iscrizioni ed informazioni telefonare al capo gita o inviare email alla sottosezione.

E-mail: cai.settimotorinese@gmail.com

Telefono: 3452734673

Termine ultimo iscrizione: giovedì precedente la gita

Durata: 1 gg
Partenza da: Varigotti (SV)
Quota di partenza: 30 m
Quota di arrivo: 290 m
Dislivello: 400 m
Tempo di percorrenza: 3h
Difficoltà: E
Esposizione: Sud
Capo gita: Rosanna Fenoglio ASE

Il report della nostra escursione

Un'escursione di circa 8 km, con dislivello complessivo di 390m. Tempo totale A/R circa 7h.
15 partecipanti

Arrivati a Varigotti e parcheggiato lungo la via Aurelia, ci accingiamo a imboccare via Strada Vecchia, che costeggia la parte più a est di Varigotti, in direzione Noli.
Poco prima delle ultime case svoltiamo a sinistra su una scalinata (cartello con le indicazioni di inizio del percorso).
Iniziamo il percorso con una salita che prende subito quota tra gli ulivi che cedono man mano il posto alla vegetazione mediterranea.
Dopo qualche breve tornante arriviamo al bivio per la cappella di san Lorenzo. La raggiungiamo con una breve deviazione a destra in leggera discesa.
L’edificio, databile intorno ai secoli XI – XII, fu parrocchia di Varigotti fino al 1586.
Dal piazzale antistante è già possibile volgere un primo sguardo sul promontorio di punta Crena.
Tornati sul percorso principale riprendiamo il cammino ignorando poco dopo a un bivio a sinistra il Sentiero balcone sul mare. Procedendo costantemente in salita raggiungiamo un angolino curioso, fatto di salvagenti e vari simboli marinari in cemento colorato: è il mausoleo dell’Australiano di Giuseppe Cerisola, che al ritorno dall’Australia al paese natio lo costruì a ricordo di esperienze e salvataggi in mare.
Il cammino prosegue ripido tagliando le pendici rocciose su traccia pietrosa talvolta rovinata dall’azione dell’acqua, ma anche dalla scarsa manutenzione, in mezzo alla vegetazione, ora più folta, costituita da rosmarini, lentisco, lecci, corbezzoli, pini d’aleppo e pini marittimi e su terreno ora di arenaria, di rocce calcaree e quarziti. Alle nostre spalle appare ora più evidente la sagoma di punta Crena e la baia dei Saraceni.
Due tornanti che rendono più agevole la salita ci fanno guadagnare quota. Dopo un tratto tra i pini d’Aleppo notiamo sul percorso tronchi di alberi a terra caduti per la forza del vento e altri anneriti, segno di recenti incendi.
Lasciato più avanti a sinistra a un bivio un tronco di sentiero che porta verso l’altopiano delle Manie proseguiamo il cammino verso un impluvio raggiungendo in costante salita un secondo bivio per l’altopiano delle Manie.
Nei pressi di alcune indicazioni lasciamo momentaneamente il sentiero principale per seguire verso destra una breve diramazione che conduce a un imperdibile punto panoramico (234 m) rivolto al mare, alla punta Crena e a Varigotti.
Tornati sul sentiero principale riprendiamo il sentiero in direzione est abbandonandolo poco dopo per fare una brevissima deviazione a un’antica torre di avvistamento detta torre delle streghe, posta non a caso esattamente sul confine tra i comuni di Finale Ligure e Noli.

Tornati sul sentiero entriamo più avanti in un bosco fitto approdando in seguito sulla strada sterrata che porta al cosiddetto semaforo di Capo Noli, antica postazione telegrafica.
Svoltiamo a destra verso il monte Capo Noli, sormontato da alcune costruzioni militari e grandi antenne (la sua sommità non è raggiungibile perché recintata), fermandoci presso alcuni resti di postazione militare.
Ripresa la sterrata, ora in discesa verso Noli, la percorriamo per un lungo tratto godendoci belle visuali in direzione del bellissimo borgo, ma anche di Spotorno e dell’isola di Bergeggi, per poi raggiungere con lunghi traversi il bivio che porta alla grotta dei Falsari, alla quale si può accedere tramite un’apertura nella roccia.
La grotta, che si apre con un panorama strepitoso sul mare, può essere considerata una delle attrazioni più belle e interessanti di tutta l’escursione, ma per arrivarci occorre seguire in discesa un tratto abbastanza scosceso e scivoloso, reso più sicuro nel finale dall’ausilio di alcune funi.
Tornati indietro, dopo aver superato i tratti attrezzati, dal lato sinistro del sentiero accediamo a un punto panoramico rivolto verso la via Aurelia, ottimo punto per pranzare se è l’ora giusta.
Raggiunta nuovamente la sterrata, svoltiamo a destra per raggiungere più in basso l’eremo (106 m) che il capitano Enrico d’Albertis, intrepido navigatore vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, fece costruire su uno spazioso terrapieno.
Il sentiero prosegue in discesa e raggiunge poco dopo, a strapiombo sul mare, la diroccata e antica chiesa di santa Margherita (105 m), posta sull’antico percorso che collegava la Repubblica marinara di Noli con il territorio di Finale. Bellissimo il panorama su Noli visibile dal retro della chiesa.
Il sentiero prosegue aggirando il promontorio. A un primo bivio ignoriamo verso destra un sentiero che scende verso l’Aurelia e, più avanti, uno a sinistra che sale. Poco dopo, andando dritto raggiungiamo quello che rimane di un lazzaretto (73 m), oggi in stato di abbandono.
Senza prendere deviazioni il sentiero prosegue in leggera discesa fino alle case di Noli, dove termina.
Prima di tornare a Varigotti con l’autobus n. 40 (fermata sul lungomare nei pressi dell’arrivo) vale la pena fare due passi tra le viuzze del caratteristico borgo.
Questa domenica c'era il passaggio dei carri allegorici in occasione del carnevale. Abbiamo goduto anche dell'allegria del paese gustandoci una bella focaccia.